La mattinata del convegno organizzato dalla Fondazione Germani in occasione della XXX Giornata Mondiale dell’Alzheimer si è conclusa con il contributo del professor Leo Nahon, specialista in Psichiatria, già direttore S.C. Psichiatria dell’Ospedale Niguarda.

L’intervento di Nahon, riassunto qui di seguito, ha posto l’accento sulla “Umanità e tecnologia nella relazione di cura” in particolare nell’ambito geriatrico.

Il lavoro di aiuto è una necessità biologica oltreché sociale, è un bisogno soggettivo, è un desiderio, una vocazione dove esiste un assetto Neuronale correlato.
Negli ultimi 60 anni la tecnologia non ha liberato tempo al clinico, ha invece spostato il luogo di lavoro lontano dal paziente , “lontano da vita , corpo e anime” studiandone una rappresentazione digitalizzata.
Pertanto la moderna robotica , incline a sostituire ausili riabilitativi umani con ausili riabilitativi digitali deve prendere atto che lo strumento tecnologico più fine è la capacità di ascolto dell’altro e di se stesso; lo strumento più preciso per navigare nella clinica.