In occasione del convegno di mercoledì 15 febbraio, il dott. Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, ha tenuto un intervento dal titolo “L’innovazione delle RSA: tra tecnologia e relazione”.

«Dobbiamo guardare al futuro, imparare ad usare la tecnologia per avere miglior efficacia nella cura. Si stima che l’intelligenza artificiale farà perdere circa 85 milioni di posti di lavoro nel mondo, generandone però altri 97 milioni di personale più qualificato»

Le RSA devono essere presenti nella modernità, come sta facendo la Fondazione Germani con la formazione e le innovazioni che introduce. È necessario affrontare la questione del senso del lavorare in RSA e capire «dove la tecnologia ci aiuta e dove ci imbroglia?»

Marco Trabucchi propone una cultura di RSA in cui partecipano tutti al processo di innovazione:

  • il personale che va coinvolto e reso consapevole
  • i famigliari a cui vanno spiegati i benefici della tecnologia

In questa visione, per evitare che la tecnologia ci sconfigga e rubi il senso del nostro lavoro, dobbiamo coltivare la compassione, che è soltanto affare umano.

«Siamo costruttori di futuro e il futuro bisogna costruirlo con la compassione, la più importante delle virtù. La tecnologia sarà sempre gestita da chi la conosce, noi possiamo controllarla in nome della compassione»