“Sarà più una casa che un luogo di cura”
Inaugurato al Germani di Cingia de’ Botti il riqualificato Centro Diurno Serena – Mente
La Fondazione Elisabetta Germani ha presentato il Centro Diurno Serena – Mente nella sua nuova veste. Come ha spiegato il direttore sanitario Isabella Salimbeni, che ha portato i saluti del presidente Riccardo Piccioni e del direttore generale Ivan Scaratti, sono stati effettuati lavori di ristrutturazione per rendere il Centro più indicato all’accoglienza di persone con fragilità cognitive e comportamentali: “Quello di oggi è un momento importante perché questa realtà è una unità operativa che si pone tra i servizi domiciliari e la residenza vera e propria, e consente così di completare la filiera dei servizi”, ha sottolineato. Negli ambienti, molto ampi, dal Centro, sono state create una Sala del Buongiorno e una cucina terapeutica. Significativa anche la Stanza dell’Armonia, dotata di strumenti musicali, “per armonizzare corpo, anima e mente”, ha spiegato Annalisa Losacco, consulente per la musicoterapia. Stefania Bergogni, vice-direttore generale, ha evidenziato che “per i lavori ci si è avvalsi della consulenza di Enzo Angiolini, progettista degli interni del nuovo Villaggio Alzheimer a Roma, che ha collaborato con i nostri due geometri. Questa vuol essere più una casa che un luogo di cura. Alle pareti sono stati collocati quadri astratti perché aiutano a seguire le emozioni”. La Fondazione ha ringraziato, per i 20mila euro di contributo, la Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona. Il medico Giovanni Bacchi, responsabile del Nucleo Alzheimer e del Centro Diurno, ha rimarcato come “il nostro personale è preparato ad assistere persone che hanno disturbi di tipo cognitivo e del comportamento. Un grazie alle direzioni per lo sforzo economico, alla psicologa Elena Lucchi e al coordinatore d’area Michele Merlini“. Paolo Soldi, tecnico dell’ente, ha detto di avere seguito le indicazioni di Angiolini nell’eseguire le opere e ha ricordato quando “Marina Generali inventò il Centro Diurno”. La Lucchi ha aggiunto che “gli utenti del Centro Diurno potranno partecipare, individualmente o in gruppo, ad attività per loro significative proprio perché costruite a partire dalla storia di ciascun partecipante. Lo scopo dell’approccio è rendere le giornate piacevoli e gratificanti, vivendo un tempo di qualità”. Dopo la benedizione impartita da don Ettore Conti, la festa è proseguita nel giardino di Fondazione, dove residenti, utenti del CDI e loro famigliari sono stati accolti dagli operatori del Nucleo Alzheimer, accompagnati dalle educatrici Elena Azzini e Clara Paganuzzi con musica, balli e un gustoso rinfresco curato dal personale della cucina, guidato da Roberta Stercoli.
da “La Provincia” del 25/09/2022
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