CINGIA DE’ BOTTI. C’è chi ha chiesto di poter assistere ad una partita della Juventus, chi desidera una lettera da papa Francesco, chi vorrebbe andare a mangiare gli spaghetti alle vongole al ristorante. E anche chi ha chiesto un maglioncino, una collana, un semplice panettone. Questi sono solo alcuni dei regali che gli ospiti della Fondazione Elisabetta Germani hanno chiesto di ricevere per Natale, vedendo esaudite le richieste grazie ad una iniziativa legata al progetto “Nipoti di Babbo Natale” dell’associazione comasca “Un sorriso in più onlus”. Progetto grazie al quale tutti possono realizzare il sogno di un anziano che vive in casa di riposo: un piccolo gesto che si trasforma in qualcosa di magico.

In poche ore sono stati esauditi tutti i desideri espressi dagli ospiti della Residenza socio assistenziale di Cingia che per la prima volta ha aderito all’iniziativa. Nei giorni scorsi, con l’arrivo della festività del Natale, lo staff degli animatori insieme alla terapista occupazionale della fondazione Germani, hanno caricato sul sito dell’associazione “Un sorriso in più onlus” i desideri espressi dagli anziani residenti all’interno dei nuclei della struttura. In poche ore, tanti anonimi donatori si sono collegati alla piattaforma online e, trasformandosi magicamente in nipoti di Babbo Natale, hanno accolto i desideri espressi e hanno dato la propria disponibilità a realizzarli.

«È il primo anno che aderiamo a questa iniziativa – spiega Isabella Salimbeni, direttore sanitario – e ci ha fatto molto piacere l’immediata e positiva risposta. Ringrazio l’associazione “Un sorriso in più” e tutti i donatori, anche auspicando di poterli incontrare di persona nel momento della consegna del dono. Il diritto di esprimere un desiderio va garantito sempre in ogni fase della vita. Per noi operatori chiedere e ascoltare i desideri della persona di cui ci stiamo prendendo cura, sintonizzandoci sul suo sentire, rappresenta la via migliore per entrare autenticamente in contatto con lei, migliorando la compliance e la performance all’interno del percorso di cura».

Aggiunge il presidente della fondazione Riccardo Piccioni: «Questa iniziativa, ancora una volta, ci permette di riaffermare il nostro modo di assistere la persona malata che va oltre la semplice risposta ad un bisogno, per altro già non facile e non così scontata, riconoscendo il valore e l’intrinseca dignità della vita umana nella sua assoluta individualità e irripetibilità».

I residenti della Fondazione Germani, a dimostrazione che nipoti di Babbo Natale si può diventare a qualsiasi età, hanno voluto anche contribuire alla realizzazione di alcuni desideri espressi da coetanei che vivono in altre Rsa d’Italia perché «ricevere un regalo è bello ma fare un dono ad un’altra persona lo è altrettanto, se non di più», come dice convinta la signora Giovanna R., residente della struttura. «Per quest’anno, sceglieremo i desideri da soddisfare insieme ai nostri residenti e poi invieremo i doni per posta», prosegue lo staff animativo ed educativo, «perché le strutture sono lontane da noi, ma il prossimo anno contiamo di andare a consegnare il regalo direttamente con alcuni nostri anziani, in modo da conoscere persone nuove, condividere emozioni, costruire legami e approfondire relazioni. Perché fare del bene fa stare bene!».

Il 2018, primo anno del progetto in Italia, ha visto l’adesione di 43 case di riposo con la realizzazione di 800 desideri, quest’anno ne sono già stati esauditi 2.496 in 92 Rsa su tutto il territorio nazionale.

di DAVIDE BAZZANI

 

da La Provincia del 03/01/2020