«È meglio rimanere qui provvisori che lassù per sempre»

Marino Conti, nato il 23 maggio 1921 a Scandolara Ravara, ha festeggiato martedì il suo compleanno insieme ai suoi famigliari e agli operatori della Fondazione. 

Finita la quinta elementare, per 40 anni ha fatto il contadino; anche se il papà era calzolaio e la mamma casalinga, è tra i campi della provincia cremonese che Marino ha vissuto il primo capitolo della sua vita.

Il secondo capitolo, invece, si è svolto a Milano dove – insieme a sua moglie Amalia e alla sua piccola Virginia – si trasferisce per cominciare una nuova carriera da autista privato. Con questo nuovo lavoro Marino inizia a viaggiare, a scoprire le città italiane e ricorda ancora con emozione il giorno in cui vide il mare per la prima volta. Raggiunta la pensione, ritorna con la sua famiglia a Scandolara.

La vita di Marino è stata semplice, fatta di lavoro-famiglia-religione. Nel suo tempo libero si è dedicato agli altri come volontario in oratorio e in parrocchia; anche oggi partecipa sempre alle messe nella Cappella della Fondazione. Le sue passioni? La caccia e soprattutto l’Inter, la sua squadra del cuore.

Nel giorno del suo 102esimo compleanno, Marino ha festeggiato circondato dall’affetto dei suoi cari Giovanni, Rodolfo e Virginia Ghisani, Luisa Feroldi, Giorgio Perlucchi e Maria Silla Sguazzi. E ovviamente non poteva mancare Virginia, sua figlia, residente insieme al papà nel reparto Sant’Omobono 1!