La fondazione Elisabetta Germani è impegnata attivamente sul territorio offrendo, con le sue attività residenziali, semiresidenziali e domiciliari, una risposta alle esigenze dei nuclei familiari in difficoltà, per motivi sanitari, assistenziali e/o sociali. Il Direttore Generale, dott. Ivan Scaratti, dichiara: “Da oltre 120 anni Fondazione opera nella sanità e nell’assistenza. Grazie alla consolidata esperienza e professionalità dei propri operatori, la struttura ha raggiunto un ruolo importante nella rete dei servizi alla persona ed oggi è un punto di riferimento per il territorio. E’ in grado di prendersi in carico le esigenze ed i bisogni delle persone fragili, disabili e delle rispettive famiglie, costruendo risposte personalizzate, qualificate e propositive nel campo della geriatria e della disabilità , mediante una filiera di servizi residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari”. I servizi della Fondazione Germani comprendono:

  • il nucleo di Riabilitazione di generale geriatrica e di mantenimento;
  • la Residenza Sanitaria per Disabili per persone che presentano condizioni di disabilità, fisica, psichica e/o sensoriale;
  • il Centro diurno Integrato, un servizio di accoglienza diurna in grado di offrire alle persone anziane un reale sostegno alla vita quotidiana;
  • ambulatori per visite del geriatra e del fisiatra-ortopedico, sia in struttura ma anche al domicilio;
  • servizio di riabilitazione ambulatoriale in una palestra dedicata dove la cittadinanza può ottenere prestazioni a carico del SSN ma anche privatamente;
  • servizio di prelievi il giovedì mattina in convenzione con l’Asst di Cremona;
  • servizi al domicilio con l’Assistenza domiciliare Integrata (prestazioni infermieristiche e fisioterapiche gratuite) e la RSA Aperta (interventi gratuiti socio- assistenziali, infermieristici, di mantenimento e riattivazione psico-fisica) oltre a consulenza specialistica(geriatra, psicologo, terapista occupazionale etc).

Il Presidente, dott. Riccardo Piccioni, ricorda come da sempre “la Fondazione abbia dato importanza al rapporto con i familiari dei residenti e alla cura dell’ambiente e delle attività”. E la dott. ssa Isabella Salimbeni, Direttore Sanitario, spiega: “In seguito all’emergenza pandemica da Covid-19 il ruolo dei familiari e la loro presenza attiva nella vita dei residenti in RSA sono cambiati profondamente, per le misure adottate per il contenimento del contagio. L’esclusione fisica dei familiari ha messo in evidenza e confermato come il loro coinvolgimento sia fondamentale non solo per i residenti, in termini in tono con l’umore e benessere, ma anche per le équipe di assistenza. La convinzione che la buona cura si fondi sul triangolo dell’alleanza terapeutica (operatori-residenti-familiari) ci ha spinto a trovare in questi mesi modalità comunicative alternative tra operatori-familiari e familiari-residenti, con l’avvio di nuovi progetti ed esperienze. Ad oggi sono attive telefonate, videochiamate e progetti di attività a piccolo gruppo in modalità telematica. E’ possibile anche realizzare incontri in sicurezza all’aperto o in ampio locale dedicato separato dai nuclei di degenza, nel pieno rispetto delle disposizioni e delle pratiche finalizzate alla prevenzione. La Fondazione con un patto di corresponsabilità con i familiari/caregiver permette in tal modo di riprendere il filo, che si era spezzato, della comunicazione e condivisione, fondamentale al raggiungimento dell’obbiettivo di buona cura”. Quindi Salimbeni precisa: “Le misure restrittive imposte dall’emergenza Covid-19, in termini di prevenzione, hanno influenzato fortemente anche le attività psico-sociali ed occupazionali rivolte ai nostri residenti, ma hanno comunque rappresentato una sfida per inventare strategie di relazione e socializzazione anche sfruttando mezzi tecnologici più avanzati. Come pure l’ambiente è stato modificato senza perdere tuttavia l’aspetto familiare, perché oggi più che mai i nostri residenti devono potersi sentire a casa, in un luogo sicuro, fruibile e vivibile”.

Infine, il Direttore Generale Scaratti, afferma: “A livello organizzativo ed operativo siamo in grado di garantire tutti i servizi in piena sicurezza per gli utenti e operatori. Chi viene ricoverato al Germani riesce a mantenere comunque le relazioni con i propri familiari, grazie al lavoro di professionisti e dipendenti preparati e appassionati, attenti alla qualità della cura, dell’assistenza e delle relazioni. Ci stiamo anche proponendo come erogatori del servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) e stiamo pensando a forme nuove ed innovative di servizi e presenza nel territorio”.

 

da La provincia del 02/10/2020