Quella di ieri è stata una giornata molto significativa per la Fondazione Elisabetta Germani, perché ha fatto segnare il passaggio di testimone dal direttore generale uscente Marina Generali, giunta all’età della pensione dopo 33 anni di servizio per l’ente cingese, a parte tre anni trascorsi all’Azienda Territoriale della Salute, al nuovo, Ivan Scaratti. La cerimonia di saluto si è tenuta nella cappella della Fondazione con la messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, presidente dell’ente, affiancato dal vicario generale della Diocesi don Massimo Calvi, da don Ettore Conti, don Marco Genzini e don Giampaolo Mauri, l’ex cappellano (ora all’Aragona). Ad accompagnare con la tastiera la funzione l’ex sindaco e musicista Pierpaolo Vigolini.

Il presule si è rivolto più volte con parole affettuose nei confronti della dottoressa Generali e ha invitato il dottor Scaratti “a non spaventarsi”, vista la mole di complimenti rivolta a chi l’ha preceduto. Nell’omelia, il vescovo, partendo dal concetto di “casa di riposo”, ha invitato tutti a fare in modo che “i nostri rapporti non siano inquietanti, ma rasserenanti”. Per questo è importante curare le relazioni, prendersi cura dei nonni e delle nonne, “in una prospettiva cristiana. Significa, adesso la dico grossa, pregustare un po’ il Paradiso, intuire che Dio attende a braccia aperte, per cui ogni pianto si trasforma in sorriso”. Perché “quel che conta è l’amore. Questa è la misura della vita”. Il presidente della Fondazione Germani, Riccardo Piccioni, ha ringraziato il vescovo e la direttrice uscente, ricordandone il ricco curriculum: “Laurea con lode in Giurisprudenza a Pavia, specializzazione in diritto del lavoro a Parma, pure con lode, diversi master tra Bologna, Bocconi, Statale di Milano. Dal 1987 vicedirettore amministrativo fino al 1991, poi direttore amministrativo fino al 2003, poi direttore generale. Dopo tre anni come direttore amministrativo all’Azienda Sanitaria Locale, primo direttore generale della Pace di Cremona, docente in corsi di formazione e all’Università di Brescia, grande capacità innovativa, doti umane, personalità. Ha portato la Fondazione a ottenere giudizi lusinghieri. Merita la riconoscenza di tutti noi”. Il sindaco Fabio Rossi: “Una dirigente preparata, qualità non scontata, determinata, lungimirante. Nel quadro economico preoccupante, la Fondazione è una realtà solida in cui dobbiamo riporre fiducia e forza, a partire dai vertici. Un augurio di un lavoro fruttuoso anche al dottor Scaratti”. Enrico Marsella, componente del cda: “Il ringraziamento alla dottoressa Generali è di tutti, e non sarà mai sufficiente, per quanto ha saputo fare, attraversando i vari cambiamenti, trovando soluzioni sempre innovative”. Dal geometra Paolo Soldi, tecnico dell’ente, un grazie in rima veramente efficace e apprezzato da tutti. Piccioni ha donato alla direttrice un quadro “per far ricordare alla dottoressa l’ingresso del nostro istituto”. Dal personale un grande mazzo di fiori. Infine il rinfresco.

IL DISCORSO E LA COMMOZIONE

“Le scelte si fanno insieme nel rispetto delle parti”

All’inizio ha resistito, ma durante il suo intervento di ringraziamento Marina Generali non è riuscita a trattenere la commozione per le tante attenzioni e l’affetto espressi. “E’ un modo bello di accomiatarsi” ha esordito la direttrice, dopo aver ricordato i primi due presidenti, Francesco Mancini e Adelfo Mignoni, con cui iniziò a lavorare e l’attuale, Riccardo Piccioni. “In questi anni – ha continuato – sono cresciuta come professionista e come persona. Sono convinta di aver fatto le scelte giuste per la Fondazione, anche se a volte sono stata dura, poco diplomatica, diretta, cercando però di non mancare mai di rispetto nei confronti delle persone”. Di strada, ha aggiunto Generali, ne è stata fatta tanta: “Abbiamo cambiato i muri, ma anche l’organizzazione del lavoro. Avrei tantissimi aneddoti da raccontare dopo tutti questi anni. Che cosa ho imparato in questo periodo? Che non si finisce mai di studiare e di aggiornarsi. Più hai responsabilità, più hai l’obbligo di farlo ed essere autorevole”. Per proseguire a volte occorre rischiare, “ma deve sempre essere un rischio calcolato”. Un altro insegnamento di rilievo è l’importanza del lavoro di squadra: “I risultati più duraturi si conseguono in gruppo. Le decisioni importanti vanno prese insieme”. Di qui un invito: “Le decisioni impattano sulle persone e sulle loro famiglie: abbiatene sempre rispetto”. Anche perché “le relazioni sono la vera ricchezza: abbiatene cura sempre”. poi un invito a parlare: “Far sentire la propria voce è sempre giusto, se si crede che quella sia la verità. Abbiate il coraggio di fare delle scelte. Grazie a tutti per avermi aiutato, supportato e sopportato in questo percorso”. Parole accolte da un caloroso applauso.

 

da La Provincia del 10/09/2020