Anche se separati da un vetro e da un interfono, ora si possono finalmente guardare negli occhi e parlarsi. Gli ospiti della Fondazione Elisabetta Germani da ieri hanno avuto un importante regalo dallo staff degli animatori, dalla terapista occupazionale del Nucleo Alzheimer e dagli educatori presenti nella Residenza sanitaria per disabili, coordinati dallo psicologo. Si tratta del progetto ” La Finestra, la veduta dipende dallo sguardo”, alla cui realizzazione è stato assegnato l’aiuto prezioso di tutti gli operatori. Nella struttura sono così state individuate due postazioni, una per la Rsa e l’altra per la Rsd, all’interno del perimetro esterno della Fondazione, dove i famigliari, al coperto, possono affacciarsi a un’ampia finestra vetrata ma dotata di interfono e possono incontrare lo sguardo dei loro cari, parlandosi e sentendosi. Il residente trova nella stanza adibita allo scopo un luogo confortevole, accogliente, un piccolo salotto “di casa” dove finalmente possono, seppur separati dal vetro, abbracciare con lo sguardo figli e nipoti. L’iniziativa, che si aggiunge all’ormai consolidato utilizzo delle videochiamate tra i residenti e i loro cari, rappresenta un altro tassello nella rete di sostegno ai famigliari, come il progetto Gruppo Ascolto Famigliari, con cui via web è possibile condividere le emozioni, i sentimenti e il vissuto, scatenati dalla lontananza, con la presenza attenta e discreta della psicologa. ” L’effetto negativo della solitudine nell’anziano era un argomento molto dibattuto e di largo interesse tra gli addetti ai lavori molto prima che il Sars CoV-2 entrasse dirompente nella vita di ciascuno di noi”, spiega il direttore sanitario Isabella Salimbeni. “Per questo – aggiunge il direttore generale Ivan Scaratti – è fondamentale favorire il colloquio diretto fra parenti e residenti”. Dice il vicepresidente Enrico Marsella: “Il progetto concretizza la vocazione della nostra struttura, e rinforza i principi ispiratori ripresi anche nella nostra carta dei valori che riconosce ed afferma la centralità della persona”.

da La Provincia dell’ 08/12/2020